La gestione del tempo

LA GESTIONE DEL TEMPO

Nelle strutture socio-assistenziali

Nelle strutture dedicate all’assistenza delle persone fragili, è molto importante saper direzionare attenzione, capacità e competenze verso il tema della gestione del tempo. Questo è fondamentale sia per riuscire a portare avanti tutti i compiti relativi alla cura, che per rispettare gli ospiti e le loro necessità. Conciliare i tempi di ciascuno con le obbligate cadenze di un ambiente comune, è pressoché impossibile. Tuttavia, trovare la giusta via di mezzo permette di migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti e del personale.

L’IMPATTO DELLA GESTIONE DEL TEMPO SUGLI OSPITI

Come sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle, una cattiva gestione del tempo porta a sentirsi costantemente in affanno. Naturalmente, la stessa sensazione si estende come un alone alle persone che ci circondano. Il senso di fretta ed urgenza di cui è spesso vittima il personale, infatti, si riflette sugli ospiti, generando inconsapevolmente in loro ansia e stress. La persona fragile avrà quindi maggiori difficoltà a sperimentare le proprie autonomie nelle attività di vita quotidiana e non riuscirà a vivere in uno stato di tranquillità. Pianificare al meglio le attività della giornata, nel rispetto dei tempi di ciascuno, è dunque la chiave di volta. Un consiglio è quello di ottimizzare i tempi dedicati ai compiti volti a soddisfare i bisogni primari, ricavando brevi e frequenti momenti destinati ad attività rilassanti o ricreative. Questo garantisce un buon equilibrio, secondo il quale il corpo e la mente si impegnano con costanza senza, però, stancarsi troppo.

L’IMPATTO DELLA GESTIONE DEL TEMPO SUI PARENTI

Il periodo della pandemia ha costretto i familiari degli ospiti a doversi “accontentare” dello slot settimanale prestabilito (un’ora al massimo, oltretutto in un regime di stretta supervisione che prevedeva l’utilizzo dei dpi ed il distanziamento fisico). Con il lento ritorno alle abitudini precedenti, i parenti stanno ricominciando a popolare gli spazi comuni delle strutture per relazionarsi al proprio caro, al personale, agli altri ospiti ed eventualmente ai familiari di questi ultimi. Anziché far sentire i parenti “di intralcio”, sarebbe dunque preferibile approfittare di questo graduale cambiamento per accoglierli con affetto, contando sulla loro presenza per favorire la partecipazione del loro caro alle iniziative proposte.

L’IMPATTO DELLA GESTIONE DEL TEMPO SUI PROFESSIONISTI E SUGLI OPERATORI

Il tema della gestione del tempo si interseca con quello del benessere del personale, che abbiamo affrontato in uno dei nostri ultimi articoli. Dall’operato del singolo professionista, al confronto con l’equipe durante riunioni e corsi di aggiornamento, è bene riflettere su come organizzare il tempo per lavorare nelle migliori condizioni. Ottimizzare le attività, svolgendo al contempo due semplici compiti grazie all’aiuto delle persone assistite, può essere una valida soluzione. Mentre si rassetta la stanza, per esempio, si può parlare con l’ospite ed instaurare un rapporto non solo piacevole a livello professionale, ma anche appagante dal punto di vista umano. La stessa cosa vale, naturalmente, per le attività condivise con i colleghi presenti in struttura o con altri interlocutori.

L’IMPATTO DELLA GESTIONE DEL TEMPO SUGLI OSPITI

Come sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle, una cattiva gestione del tempo porta a sentirsi costantemente in affanno. Naturalmente, la stessa sensazione si estende come un alone alle persone che ci circondano. Il senso di fretta ed urgenza di cui è spesso vittima il personale, infatti, si riflette sugli ospiti, generando inconsapevolmente in loro ansia e stress. La persona fragile avrà quindi maggiori difficoltà a sperimentare le proprie autonomie nelle attività di vita quotidiana e non riuscirà a vivere in uno stato di tranquillità. Pianificare al meglio le attività della giornata, nel rispetto dei tempi di ciascuno, è dunque la chiave di volta. Un consiglio è quello di ottimizzare i tempi dedicati ai compiti volti a soddisfare i bisogni primari, ricavando brevi e frequenti momenti destinati ad attività rilassanti o ricreative. Questo garantisce un buon equilibrio, secondo il quale il corpo e la mente si impegnano con costanza senza, però, stancarsi troppo.

L’IMPATTO DELLA GESTIONE DEL TEMPO SUI PROFESSIONISTI E SUGLI OPERATORI

Il tema della gestione del tempo si interseca con quello del benessere del personale, che abbiamo affrontato in uno dei nostri ultimi articoli. Dall’operato del singolo professionista, al confronto con l’equipe durante riunioni e corsi di aggiornamento, è bene riflettere su come organizzare il tempo per lavorare nelle migliori condizioni. Ottimizzare le attività, svolgendo al contempo due semplici compiti grazie all’aiuto delle persone assistite, può essere una valida soluzione. Mentre si rassetta la stanza, per esempio, si può parlare con l’ospite ed instaurare un rapporto non solo piacevole a livello professionale, ma anche appagante dal punto di vista umano. La stessa cosa vale, naturalmente, per le attività condivise con i colleghi presenti in struttura o con altri interlocutori.

L’IMPATTO DELLA GESTIONE DEL TEMPO SUI PARENTI

Il periodo della pandemia ha costretto i familiari degli ospiti a doversi “accontentare” dello slot settimanale prestabilito (un’ora al massimo, oltretutto in un regime di stretta supervisione che prevedeva l’utilizzo dei dpi ed il distanziamento fisico). Con il lento ritorno alle abitudini precedenti, i parenti stanno ricominciando a popolare gli spazi comuni delle strutture per relazionarsi al proprio caro, al personale, agli altri ospiti ed eventualmente ai familiari di questi ultimi. Anziché far sentire i parenti “di intralcio”, sarebbe dunque preferibile approfittare di questo graduale cambiamento per accoglierli con affetto, contando sulla loro presenza per favorire la partecipazione del loro caro alle iniziative proposte.

L’IMPATTO DELL’AMBIENTE SULLA GESTIONE DEL TEMPO

Come sempre, anche in questo caso, il contesto ambientale gioca un ruolo fondamentale. Gestire uno spazio ordinato e privo di elementi superflui richiede meno tempo ed energie. Per quanto, però, un arredo minimale sia facilmente applicabile all’abitazione in cui vive un singolo nucleo familiare, lo stesso non si può dire per uno spazio che accoglie molte persone, con necessità, gusti ed interessi differenti. Se parliamo di strutture per anziani, poi, dobbiamo tenere conto dell’abitudine ad uno stile abitativo che dava ampio spazio a complementi d’arredo non necessariamente funzionali.

Vista la difficoltà di “semplificazione” del contesto ambientale, può essere utile focalizzarsi su altre strategie di ottimizzazione. Vediamone subito alcune.

  • Predisporre con criterio il materiale necessario allo svolgimento delle attività e prevedere organizzate routine di riordino, possibilmente insieme agli ospiti;
  • Sfruttare la modularità degli elementi contenitori per organizzare e categorizzare in modo logico, chiaro e condiviso;
  • Approfittare dei mobili multifunzionali per risparmiare tempo e ridurre gli ingombri;
  • Allestire spazi ergonomici e funzionali, che trasmettano agli ospiti un senso di accoglienza, calore, tranquillità e serenità.