22 Nov Le palestre di RSD e CDD
Le palestre di RSD e CDD
Come allestire gli spazi dedicati all’attività fisica in RSD e Centro Diurno Disabili
Arredare una palestra richiede particolare attenzione. Questo è ancor più vero se si tratta di un servizio destinato ad accogliere persone con disabilità fisiche ed intellettive. Nell’articolo di oggi cercheremo di guidarvi nella scelta degli arredi e dei complementi più idonei affinché la vostra palestra risulti funzionale e sicura, senza naturalmente sacrificarne la piacevolezza estetica.
RENDERE PIÙ FLESSIBILE LO SPAZIO
In fase di progettazione si prevede di destinare a questo uso un locale di ampia metratura, idealmente dotato di un alto soffitto, costruito secondo principi di isolamento termico ed acustico e possibilmente ne si valuta un accesso indipendente. Tuttavia in una struttura socio-assistenziale non è sempre possibile realizzare una palestra come quelle in cui si fa comunemente sport. Pensiamo, ad esempio, a palazzi storici riconvertiti ad uso socio-assistenziale, sui quali non possono essere effettuati interventi strutturali importanti. Talvolta, dunque, la disponibilità può limitarsi ad una stanza con le stesse caratteristiche degli altri locali. In questo caso è necessario ideare soluzioni che permettano allo spazio di adattarsi al meglio a tutte le necessità, che variano a seconda dell’utenza presente e delle attività svolte. Uno dei parametri fondamentali da considerare è la suddivisione funzionale dello spazio. Lavorare con persone che hanno deficit di attenzione, iperattività o autismo (tanto per fare alcuni esempi) può risultare molto complicato in openspace. La presenza di mobili e complementi può distrarre gli utenti e non permettere loro di concentrarsi sull’attività. Per questo è spesso consigliabile ridurre al minimo lo spazio fruibile, così da minimizzare le fonti di distrazione per consentire maggior focus e miglior performance occupazionale. Il nostro consiglio per rendere lo spazio più flessibile è quello di utilizzare pareti divisorie. Ne esistono di tantissimi tipi, dalle porte tessili ai separée. Si tratta di soluzioni più o meno invasive che permettono di modificare lo spazio in base alle proprie necessità. Una parete a soffietto chiusa può dividere un ampio salone in due zone più piccole ma una volta aperta garantisce che tutto lo spazio venga debitamente sfruttato. La suddivisione della stanza, qualora si prevedano soluzioni di buona qualità che conferiscano anche isolamento acustico, permette di ottimizzare lo spazio e svolgere al contempo due diversi tipi di attività nello stesso luogo. Cliccate qui per scaricare la brochure dedicata alle porte tessili e scoprire l’alternativa che fa al caso vostro.
RENDERE PIÙ FLESSIBILE LO SPAZIO
In fase di progettazione si prevede di destinare a questo uso un locale di ampia metratura, idealmente dotato di un alto soffitto, costruito secondo principi di isolamento termico ed acustico e possibilmente ne si valuta un accesso indipendente. Tuttavia in una struttura socio-assistenziale non è sempre possibile realizzare una palestra come quelle in cui si fa comunemente sport. Pensiamo, ad esempio, a palazzi storici riconvertiti ad uso socio-assistenziale, sui quali non possono essere effettuati interventi strutturali importanti. Talvolta, dunque, la disponibilità può limitarsi ad una stanza con le stesse caratteristiche degli altri locali. In questo caso è necessario ideare soluzioni che permettano allo spazio di adattarsi al meglio a tutte le necessità, che variano a seconda dell’utenza presente e delle attività svolte. Uno dei parametri fondamentali da considerare è la suddivisione funzionale dello spazio. Lavorare con persone che hanno deficit di attenzione, iperattività o autismo (tanto per fare alcuni esempi) può risultare molto complicato in openspace. La presenza di mobili e complementi può distrarre gli utenti e non permettere loro di concentrarsi sull’attività. Per questo è spesso consigliabile ridurre al minimo lo spazio fruibile, così da minimizzare le fonti di distrazione per consentire maggior focus e miglior performance occupazionale. Il nostro consiglio per rendere lo spazio più flessibile è quello di utilizzare pareti divisorie. Ne esistono di tantissimi tipi, dalle porte tessili ai separée. Si tratta di soluzioni più o meno invasive che permettono di modificare lo spazio in base alle proprie necessità. Una parete a soffietto chiusa può dividere un ampio salone in due zone più piccole ma una volta aperta garantisce che tutto lo spazio venga debitamente sfruttato. La suddivisione della stanza, qualora si prevedano soluzioni di buona qualità che conferiscano anche isolamento acustico, permette di ottimizzare lo spazio e svolgere al contempo due diversi tipi di attività nello stesso luogo. Cliccate qui per scaricare la brochure dedicata alle porte tessili e scoprire l’alternativa che fa al caso vostro.
INTERNI ED ESTERNI, QUALE FRUIBILITÀ
Una palestra al coperto garantisce la possibilità di svolgere attività psico-motoria e di stimolazione cognitiva. Tuttavia gli spazi esterni permettono di trarre il massimo beneficio dall’esercizio fisico e favoriscono la stimolazione sensoriale. Qualora abbiate a disposizione tanto verde, potreste considerare di allestire un piccolo parco attività. Vi consigliamo di prevedere postazioni per l’allenamento fisico (da valutare in base alle abilità motorie e cognitive dei vostri ospiti), mediatori cognitivi per le attività di stimolazione cognitiva e stazioni di riposo per momenti di relax e socializzazione. Anche a queste soluzioni abbiamo dedicato una raccolta, che potete scaricare dall’area riservata del nostro sito.
INTERNI ED ESTERNI, QUALE FRUIBILITÀ
Una palestra al coperto garantisce la possibilità di svolgere attività psico-motoria e di stimolazione cognitiva. Tuttavia gli spazi esterni permettono di trarre il massimo beneficio dall’esercizio fisico e favoriscono la stimolazione sensoriale. Qualora abbiate a disposizione tanto verde, potreste considerare di allestire un piccolo parco attività. Vi consigliamo di prevedere postazioni per l’allenamento fisico (da valutare in base alle abilità motorie e cognitive dei vostri ospiti), mediatori cognitivi per le attività di stimolazione cognitiva e stazioni di riposo per momenti di relax e socializzazione. Anche a queste soluzioni abbiamo dedicato una raccolta, che potete scaricare dall’area riservata del nostro sito.
ATTREZZATURE PER LA RIABILITAZIONE
In base alle competenze motorie ed al grado di autonomia dei vostri utenti, può essere utile prevedere delle zone desinate ad attività strettamente riabilitative. Di seguito riportiamo una carrellata di elementi che potrebbero essere utili nella palestra di RSD e CDD:
- Tapis roulant
- Cyclette
- Pedaliere semplici
- Lettini bobath
- Materassini alti da ginnastica
- Tatami e tappetini da yoga
- Parallele per deambulazione
- Scale per deambulazione
- Spalliere
- Kit attrezzi da ginnastica (coni, clave, cerchi, corde, elastici, palle mediche, pedane propriocettive…)
- Cuscini di varia forma e dimensione (cunei, cilindri, parallelepipedi…)
- Specchi
In base alle necessità, possono essere presenti attrezzature utili alla movimentazione delle persone con gravi disabilità motorie:
- Sollevatori attivi e passivi
- Ausili per la verticalizzazione
- Complementi utili ai trasferimenti (assi, tappetini, fasce…)
ATTREZZATURE PER LA RIABILITAZIONE
In base alle competenze motorie ed al grado di autonomia dei vostri utenti, può essere utile prevedere delle zone desinate ad attività strettamente riabilitative. Di seguito riportiamo una carrellata di elementi che potrebbero essere utili nella palestra di RSD e CDD:
- Tapis roulant
- Cyclette
- Pedaliere semplici
- Lettini bobath
- Materassini alti da ginnastica
- Tatami e tappetini da yoga
- Parallele per deambulazione
- Scale per deambulazione
- Spalliere
- Kit attrezzi da ginnastica (coni, clave, cerchi, corde, elastici, palle mediche, pedane propriocettive…)
- Cuscini di varia forma e dimensione (cunei, cilindri, parallelepipedi…)
- Specchi
In base alle necessità, possono essere presenti attrezzature utili alla movimentazione delle persone con gravi disabilità motorie:
- Sollevatori attivi e passivi
- Ausili per la verticalizzazione
- Complementi utili ai trasferimenti (assi, tappetini, fasce…)
FINITURE DA SCEGLIERE CON CURA
A seconda delle sensazioni che l’ambiente dovrà trasmettere e dell’obiettivo dell’intervento terapeutico, verranno scelti determinati colori piuttosto che altri. In linea generale, attrezzi e mediatori cognitivi non devono essere pericolosi. Sono preferibili elementi piccoli e leggeri, costituiti da materiali morbidi e piacevoli al tatto. I mobili dovrebbero avere bordi arrotondati ed essere privi di appendici, per evitare urti e collisioni. La separazione delle diverse zone può essere utile anche per limitare l’accesso alle aree in cui sono presenti attrezzi da palestra e riabilitazione che possono essere utilizzati dalle persone fragili solo in presenza degli operatori. Se si lavora con persone con disabilità cognitive importanti si possono disporre protezioni a tutto tondo, utilizzando rivestimenti murali e pavimentazioni imbottite per rendere l’ambiente completamente sicuro.